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Le ostriche sono da sempre considerate un alimento di classe e ricercato. Non per niente, vengono spesso associate allo champagne - di cui parliamo specificamente in un articolo dedicato. Anche nei ristoranti più costosi al mondo, infatti, soprattutto quelli specializzati nella cucina di pesce, le ostriche non possono mai mancare tra gli antipasti o all’interno di un crudo di mare. Ovviamente esistono anche altri cibi molto più costosi in circolazione, come sottolineiamo in un altro articolo, ma questa volta vogliamo parlare proprio dell’alimento afrodisiaco per eccellenza: le ostriche. Iniziamo specificando che esistono addirittura più di 200 tipologie di ostriche, ma ci limiteremo a presentare le più diffuse e più pregiate a livello mondiale e italiano. Innanzitutto è possibile fare una distinzione generale delle varie tipologie di ostriche in base a una qualità abbastanza semplice: la loro forma. Grazie a quest’ultima, si possono identificare due tipi di ostriche: quelle concave - le più diffuse e facili da allevare - e le ostriche piatte - più rare e pregiate. In generale le ostriche di allevamento vengono fatte crescere per circa quattro anni con una modalità di affinamento che si divide generalmente in due fasi: quella dell’allevamento in mare aperto, dove le ostriche acquisiscono il loro gusto molto salino, e quella dell’allevamento nei bacini di affinamento, detti anche claires, e solitamente formati da acqua dolce o mista, per dare un tono più dolce e delicato alle ostriche stesse. Questo procedimento, lungo e impegnativo, giustifica già in parte il costo elevato di questi molluschi di lusso.
Passando alle tipologie più specifiche delle ostriche sul mercato, si può dire che la nazione produttrice di ostriche per eccellenza è la Francia - non a caso, patria anche dello champagne -, seguita dall’Italia. Partendo dalle ostriche francesi, anche queste si dividono in due grandi tipologie in base alla loro forma, ovvero: le platee (tonde e dal diametro massimo di 10 cm, con un gusto intenso ma delicato) e le concave (allungate e concave, dal gusto salino e il sapore deciso). In base ad altre caratteristiche, legate all’acqua utilizzata durante l'allevamento, alle tempistiche di affinamento e alla provenienza geografica, le ostriche francesi si dividono in altre sottocategorie: le bélon e le marenne (tra quelle piatte), le fines, le spéciales e le pousse (tra le ostriche concave). Passando alle ostriche italiane, invece, una loro qualità è quella di essere più carnose rispetto alle ostriche francesi, ma si dividono sempre in due grandi tipologie, le bélon (piatte) e le creuse (concave). In particolare, le ostriche più rinomate tra quelle prodotte in Italia sono quelle di San Michele (Parco del Gargano, Puglia), quelle di San Teodoro (laguna di San Teodoro, Sardegna) e l'ostrica rosa di Scardovari (tra il fiume Po e il Mar Adriatico, Veneto). Infine, è d’obbligo menzionare anche le ostriche irlandesi, ritenute molto pregiate, in particolare le concave Crassostrea Gigas (le più diffuse), ma anche quelle piatte, chiamate Ostrea Edulis, e soprattutto la tipologia Ostra Regal, considerata la migliore in assoluto. Grazie alle correnti dell’Oceano Atlantico, le ostriche irlandesi hanno un gusto molto salato con lievi note agrumate.
Dopo questa introduzione generale sulle tipologie e le qualità delle ostriche di maggior pregio, possiamo passare alla tipologia di ostriche più costosa e pregiata in assoluto, del livello di quelli che rientrano nella classifica dei cibi più cari del pianeta. Si tratta delle ostriche di Bluff, nome di una piccola località marittima della Nuova Zelanda dove si trovano questi molluschi, che vengono pescati soltanto nella stagione estiva, all’incirca da marzo ad agosto. Queste ostriche pregiatissime sono un cibo di lusso, più che per il loro costo - simile a quello delle ostriche europee - per la loro rarità, dato che ne vengono raccolti circa dieci milioni di pezzi ogni anno, ma la loro fama fa sì che vengano vendute alla velocità della luce.
Dunque, anche se le ostriche di Bluff sono ritenute uno tra i cibi più prelibati al mondo, gran parte della loro fortuna deriva proprio dalla loro rarità. Infatti, l’unico luogo dove possono essere rintracciate è rappresentato dai fondali del mare tra la cittadina di Bluff e l'isola di Stewart, ovvero in acque molto fredde e difficili da navigare. I tentativi di allevare altrove questa pregiatissima tipologia di ostriche sono falliti, dunque occorre recarsi proprio in Nuova Zelanda per poterle gustare. Ma cosa bere per accompagnare queste costosissime ostriche? Sicuramente uno champagne francese tra i migliori al mondo è un’ottima idea, ma anche uno dei whisky più costosi al mondo o dei vini italiani da collezione più esclusivi potrebbe risultare una buona scelta, anche se, nella cittadina di Bluff, non sarà certamente facile trovare una di queste bevande di lusso.
Arrivati a questo punto, è il caso di ricordare anche quali siano gli altri cibi più costosi al mondo, ovvero alimenti che richiedono spese folli per poter essere assaporati, ma che, per le loro caratteristiche uniche e la loro rarità, rappresentano davvero un’esperienza di lusso. Ci siamo già occupati, tramite due articoli dedicati, al caffè più costoso in circolazione e al caviale più caro del pianeta, ma ecco anche una selezione degli altri cibi più costosi del mondo.


Prezzi e qualità delle ostriche più pregiate e costose al mondo
Le ostriche sono un cibo che non tutti riescono ad apprezzare, ma che rientra certamente tra gli alimenti che più rappresentano il lusso e la classe: scopriamo quali sono e quanto costano le ostriche più pregiate.
Le ostriche sono un cibo che non tutti riescono ad apprezzare, per il loro sapore molto particolare e per il fatto che vadano gustate crude, ma certamente tra gli alimenti che più rappresentano il lusso e la classe: scopriamo quali sono e quanto costano le ostriche più pregiate, cosa le rende così uniche e quali sono gli altri cibi di lusso più costosi al mondo.INDICE:
- Tutto sulle ostriche: tipologie e varietà
- Prezzo e qualità delle ostriche più pregiate al mondo
- Gli altri cibi più costosi al mondo
Tutto sulle ostriche: tipologie e varietà

Passando alle tipologie più specifiche delle ostriche sul mercato, si può dire che la nazione produttrice di ostriche per eccellenza è la Francia - non a caso, patria anche dello champagne -, seguita dall’Italia. Partendo dalle ostriche francesi, anche queste si dividono in due grandi tipologie in base alla loro forma, ovvero: le platee (tonde e dal diametro massimo di 10 cm, con un gusto intenso ma delicato) e le concave (allungate e concave, dal gusto salino e il sapore deciso). In base ad altre caratteristiche, legate all’acqua utilizzata durante l'allevamento, alle tempistiche di affinamento e alla provenienza geografica, le ostriche francesi si dividono in altre sottocategorie: le bélon e le marenne (tra quelle piatte), le fines, le spéciales e le pousse (tra le ostriche concave). Passando alle ostriche italiane, invece, una loro qualità è quella di essere più carnose rispetto alle ostriche francesi, ma si dividono sempre in due grandi tipologie, le bélon (piatte) e le creuse (concave). In particolare, le ostriche più rinomate tra quelle prodotte in Italia sono quelle di San Michele (Parco del Gargano, Puglia), quelle di San Teodoro (laguna di San Teodoro, Sardegna) e l'ostrica rosa di Scardovari (tra il fiume Po e il Mar Adriatico, Veneto). Infine, è d’obbligo menzionare anche le ostriche irlandesi, ritenute molto pregiate, in particolare le concave Crassostrea Gigas (le più diffuse), ma anche quelle piatte, chiamate Ostrea Edulis, e soprattutto la tipologia Ostra Regal, considerata la migliore in assoluto. Grazie alle correnti dell’Oceano Atlantico, le ostriche irlandesi hanno un gusto molto salato con lievi note agrumate.
Prezzo e qualità delle ostriche più pregiate al mondo

Dunque, anche se le ostriche di Bluff sono ritenute uno tra i cibi più prelibati al mondo, gran parte della loro fortuna deriva proprio dalla loro rarità. Infatti, l’unico luogo dove possono essere rintracciate è rappresentato dai fondali del mare tra la cittadina di Bluff e l'isola di Stewart, ovvero in acque molto fredde e difficili da navigare. I tentativi di allevare altrove questa pregiatissima tipologia di ostriche sono falliti, dunque occorre recarsi proprio in Nuova Zelanda per poterle gustare. Ma cosa bere per accompagnare queste costosissime ostriche? Sicuramente uno champagne francese tra i migliori al mondo è un’ottima idea, ma anche uno dei whisky più costosi al mondo o dei vini italiani da collezione più esclusivi potrebbe risultare una buona scelta, anche se, nella cittadina di Bluff, non sarà certamente facile trovare una di queste bevande di lusso.
Gli altri cibi più costosi al mondo

- Tartufo bianco d’Alba - Partiamo dall’Italia per questo cibo dal gusto unico, caratterizzato da note piccanti e aromatiche, da un aspetto liscio e chiaro, con una polpa gialla e striata. Il tartufo bianco di Alba è inoltre impossibile da coltivare, rendendo ancora più elevata la sua quotazione, che ha superato anche i 100.000 euro al chilo per un esemplare di tartufo da circa 1,5 kg.
- Miele Elvish - Si tratta del miele più costoso al mondo, anche perché proviene da un alveare che si trova in Turchia a 1.800 metri di profondità, dove l’ambiente e i minerali presenti nella grotta danno al miele un gusto inconfondibile. Il prezzo? Circa 40.000 euro al chilo.
- Formaggio Pule - Per realizzare un chilo di questo formaggio, prodotto nella zona della Serbia e del Montenegro, servono addirittura 25 litri di latte d’asina dei Balcani, oltreché lunghi tempi di stagionatura, che ne portano il prezzo a circa 1.300 euro al chilo.
- Melone Yubari King - Questo melone viene coltivato nella piccola città di Yubari sull’isola di Hokkaido (Giappone) in quantità limitatissima e con un trattamento molto dispendioso, che prevede anche massaggia e lavaggi quotidiani, che causano il prezzo di oltre 17.000 euro per uno solo di questi frutti.
- Nidi di rondine - Utilizzati nella tradizione culinaria cinese, i nidi di salangane (più che rondini, si tratta di rondoni) si trovano in zone nascoste all’interno di grotte e vengono costruiti con da questi uccelli con la saliva in circa un mese, rendendo questo cibo costosissimo, fino a un massimo di 7.200 euro al chilo.
- Zafferano - Molto diffuso in Italia e reso famoso dal risotto alla milanese, lo zafferano si ricava dallo stimma del Crocus sativus, ma servono circa 150.000 fiori e 40 ore di lavoro per ottenerne un chilo, che dunque può costare dai 700 agli 8.000 euro al chilo.
- Angurie Densuke - Torniamo in Giappone per le angurie più costose al mondo, precisamente a nord dell’Isola di Hokkaido, dove vengono coltivati questi frutti dal colore nero, famosi per la loro dolcezza bilanciata e… per il prezzo di circa 580 euro al chilo o anche di più nel caso di esemplari di anguria particolarmente grandi.
- Funghi Matsutake - Rimaniamo in terra nipponica per questi funghi rarissimi, che crescono, oltreché in Giappone, anche in Cina, Corea, Stati Uniti, Canada, Finlandia e Svezia, anche se la varietà più cara è quella chiamata “pino rosso”, che cresce appunto nei boschi giapponesi soltanto in certi periodi e può arrivare a costare anche 2.000 euro al chilo.